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Partiamo col dire che i fattori di degrado possono essere interni ed esterni.

Con fattori interni si intendono errate tecniche di costruzione ed esecuzione dell’opera (materiali impiegati, fasi ecc.) mentre i fattori di degrado esterni possono essere dovuti a cause dirette o indirette.

Le cause dirette sono disattenzioni, interventi di restauro o di manutenzione non svolti correttamente, quindi ogni danno causato per colpa della mano dell’uomo.

Le cause indirette invece sono dovute ad un ambiente di conservazione non idoneo. Gli agenti di questo degrado chiamato biologico si dividono in abiotici e biotici. Con abiotici si includono i fattori di degrado dovuti al clima (raggi UV, ambiente inquinato, temperatura, umidità), invece con biotici si intende quel tipo di degrado causato da organismi viventi e processi vitali (attacchi di funghi, batteri o insetto xilofagi).

Il primo approccio al restauro avviene proprio quando il professionista capisce la tipologia del degrado che intacca l’opera, raccogliendo dati semplici e oggettivi elaborandoli in modo critico. Facendo ciò si mettono le basi del progetto per condurre poi l’intervento di restauro nel migliore dei modi.

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